Le grandi storie Disney Vol. 26 – Pippo e i parastinchi di Olympia

Tutto Scarpa 26Questa settimana capolavoro assoluto! Volume da non perdere assolutamente, girate 200 edicole ma procuratevelo perché finalmente Pippo e i parastinchi di Olympia vede la luce in edizione integrale dalla prima volta dopo la sua pubblicazione originale (e per la prima volta è interamente a colori, bei colori).

Brevemente l’indice:

Quindi altre storie principalmente dello Studio Disney (storie non male, soprattutto Kandelor) e qualcosa di italiano.

Ma il punto più alto del volume e uno dei più alti dell’intera collana e della storia del fumetto Disney in generale è chiaramente I parastinchi di Olympia. Finalmente ristampata in edizione integrale, senza tagli di tavole o modifiche per “aggiornare” l’edizione delle Olimpiadi e tagliar fuori Monaco (1972) dalla storia. Per dettagli ulteriori sui vecchi tagli c’è la pagina dedicata (rimane tuttora senza risposta il “mistero” sul fatto che la storia inizialmente potesse essere stata pensata per essere pubblicata su Topolino.

La storia rimane tuttoggi la storia Disney con personaggi classici non a puntate più lunga in assoluto (134 pagine).

Oltre a essere completa questa edizione è anche la prima a essere interamente a colori. Apparsa in origine sul numero 45 della prima serie dei Classici Disney, alternava pagina a colori con pagine in bianco e nero. Quando è stata ristampata in seguito, è sempre stata colorata interamente, ma mancando delle pagine queste erano rimaste in bianco e nero e sono state colorate appositamente per la prima volta per questa edizione, approfittando per fare anche aggiustamenti e correzioni.

Naturalmente il breve “seguito” della storia in occasione di Los Angeles 1984 qui non è presente perché sarà pubblicato al punto corretto nella cronologica, fra qualche volume.

Per le edizioni delle altre storie la Banconota ricordi e il Drago Kandelor propongono la versione pubblicata sulla testata Zio Paperone e quindi sono state ricolorate con colori moderni e riletterate, il resto è tutto “originale”.

Il portfolio è dedicato alle Olimpiadi, ai cartoni di Scarpa e a questa intervista di Fiorello Zangrando del 1974, probabilmente la prima intervista che gli sia mai stata fatta.

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